giovedì 28 marzo 2024
17.10.2011 - Alessandro Giacobbe

Turismo, il Ponente isolato, Giuffra pensa alla presenza dei croceristi

La Liguria occidentale deve e può vivere di turismo. Però arranca. Nonostante le bellezze dei luoghi

La Liguria occidentale deve e può vivere di turismo. Però arranca. Ecco un risultato emerso dalla presentazione del XVII Rapporto sul Turismo Italiano che si è tenuto al casinò di Sanremo il 14 ottobre scorso.

L'Italia ha senza dubbio approfittato della crisi del Nord Africa e di quella greca, anche se di natura diversa. Le sue località balneari ed il turismo culturale hanno visto segni crescenti. L'unica regione italiana assieme alla Campania che ha perso turismo anziché aumentare, e soprattutto turismo straniero, è la Liguria. Tengono solo Genova, per la sua rinnovata offerta culturale e lo Spezzino, con la microregione delle Cinqueterre. In tal senso vi sono colpe da spartire in modo equo. Genova da sempre favorisce sé stessa e quindi foraggia ampiamente il sostegno al suo sistema turistico. A Ponente però scontiamo l'isolamento in materia di vie di comunicazione. Inutile dire che l'autostrada è una camionabile intasata, che le linee ferrate sono inadeguate e gli aeroporti lontani. Poi manca il rinnovamento delle strutture, rimaste spesso indietro, gestite da figure che non hanno interesse a migliorare, quindi non proprietari. Così è stato perso il turismo congressuale, che desidera residenze di qualità a prezzi concorrenziali. Peraltro va detto che le strutture agrituristiche e quelle diffuse nell'entroterra, almeno nei mesi estivi e se ben gestite, vanno bene. Anche chi ha una nuova apertura, ha avuto tutta l'estate prenotata. L'obiettivo però sono le trenta settimane di permanenza. E certamente questa ricettività non fa gli stessi numeri del turismo alberghiero. Però fidelizza il cliente, che cerca anche luoghi lontani dal mare. Gli esempi di Pantasina e Pietrabruna, che conosco bene, sono emblematici. Appare necessario che gli operatori turistici locali si stacchino dagli stereotipi consueti, pensino anche alla Cultura, al territorio naturalistico, al Parco delle Alpi Liguri ed a tante altre belle realtà della Liguria occidentale.

Dal canto suo, per San Remo, il presidente di Sanremo Promotion, Giuffra, pensa alla positiva prossima presenza di croceristi mediterranei. Una valida soluzione, perché si tratta di tante persone che arrivano su navi-albergo di qualità e che possono scendere in una città si spera sempre più piacevole e sicura. Non solo mercato e negozi, però, ma anche monumenti e centro storico. La San Remo inattesa. Perché così e non solo con gli eventi, si spera di creare uno “zoccolo duro” di clientela, anche con il passaparola internazionale, capace di essere dinamico più dei proprietari di seconde case.

 

Alessandro Giacobbe.


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